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03 marzo 2006

Che cos'è davvero il mito

Lo ammetto, abuso anch'io dell'aggettivo mitico ma cerco di farlo con ironia. E soprattutto lo riservo a esseri, entità, opere d'arte che davvero - insindacabilmente! - lo meritano. Un esempio l'ho citato nel post precedente (Gli Aristocratici), altri li elenco qui di seguito e apro la lista a chi vuole contribuire:
- Bud Spencer: nonostante si sia pure candidato col partito del portatore nano di democrazia, non mi riesce di rinnegare la mia fede assoluta in lui e Terence Hill. Riguardo i loro film e non mi stanco mai. A volte arrivo a commuovermi. Mitologia patologica.
- Lino Banfi ne L'allenatore nel pallone e in Fracchia la belva umana. L'apice della cialtroneria artistica. Mitologia da quattro soldi.
- Totò in quasi tutti i suoi film. Lo so, siamo su un altro pianeta. Mitologia pura.
- I soldatini Atlantic. Se da militare ho rifiutato di sparare lo devo al fatto che avevo già sparato troppo con loro quand'ero piccolo. Mitologia antimilitarista.
- Benito Urgu: non è un semplice comico, è un poeta. Un altro per il quale arrivo a commuovermi (e la cosa mi preoccupa). Mitologia lirica.
- Edwige Fenech: tutto il mio immaginario erotico si coagulava su questa divinità. E ancora adesso quando mi ci imbatto facendo zapping ho un tuffo al cuore. Mitologia soliloquiale (per non essere più prosaico).
- Subbuteo: ovvero il più bel gioco che non ho mai potuto avere. Premesso che vengo da una famiglia nella quale il pane (e talvolta le rose) non sono mai mancate, certi giochi per me e mia sorella restavano relegati allo status di giocattoli che possono avere i nostri cugini ricchi ma noi no! E il Subbuteo era uno di questi. Ricordo quel fantastico campo da gioco in tessuto verde sul quale scivolavano come su uno snowboard improbabili calciatori a forma di trottola: spettacolari, con i colori delle squadre di calcio riprodotte perfettamente (il Cagliari! Lo volevo il Cagliari, caspita quanto lo volevo, anche senza avere il resto del gioco!). Ce l'avevano i fratelli Deplano, quelli dell'appartamento sotto il nostro: io li guardavo giocare e ci morivo un po'. In particolare mi colpivano gli elementi superflui, come gli spalti con il pubblico. Mitologia invidiosa.
- i Simpson. Ogni volta che inizia una puntata mi dico: "Vabbè, oggi non lo guardo, tanto è la stessa solfa" e invece dopo tre secondi mi ha già rapito, per l'ennesima volta. Mitologia da dipendenza.
- Mafalda. Il mito per antonomasia. Sulle sue strisce ho imparato a leggere, riflettere ed essere ironico. Mitologia da dipendenza.
- L'odore della carta dei fumetti degli anni Settanta. Credo li cospargessero di petrolio o cherosene in modo da renderli ancora più rancidi. Era un odore che ti inebriava e che annunciava l'inizio di uno dei divertimenti assoluti. I Fantastici Quattro avevano lo stesso odore degli Eterni, ma Topolino aveva un odore diverso e Alan Ford ne aveva un altro ancora. Mitologia da olfatto.

Continua?

9 commenti:

Anonimo ha detto...

finalmente un post per non addetti ai lavori, condivido mafalda e l'odore della carta e degli inchiostri (soprattutto ) anni 70

p.s. anche la Edwige

Bruno Olivieri ha detto...

Di ritorno dalla mia trasferta napoletana di Comicon, mi sono asuefatto con l'odore di fumetti vecchi e nuovi.
Vi racconterò tutto più in là, con la dovizia di particolari che merita un'evento del genere!

Anonimo ha detto...

qui siamo sul terreno di casa caro Brisiolin!
a proposito di terreno di casa che dire di Rombo di tuono Giggirivatuttoattaccato come diceva Brera.
Rimanendo sui campi di gioco locali devo aggiungere: Mauretto Esposito sulla fascia, Magic Box Zola ,Enzino Francescoli principe di Selargius (il più grande dopo Riva)...
poi in altre categorie sparse:
la pista Polistil, le palle legate alla cordicella che non sono mai riuscito a far sbattere, le bici cross con il cambio vero, il parafango alto, faro a batteria con retina e sella lunga, le tribune elettorali anni '70 con Berlinguer, Mario Capanna e i simboli dei partiti normali... il toblerone (qualcuno sa perché...), il mars autentico, Qui Quo e Qua che si comportavano come giovani di autonomia operaia, Paperino che contestava "il padrone" Paperone, le storie con Macchia Nera, Ciao Crem, i dolci di carnevale che mangiavo a Lula, il Natale a Cagliari quando ancora i cinema erano in città, il Tuca Tuca di Kentu e l'improvvisazione su "La casa di Bernarda ALba"...(qualcuno sa decisamente perché), ecc...ecc...

Bruno Olivieri ha detto...

... e i chewing-gum a pallina dei distributori automatici dalla glassa variopinta, profumatissimi e sicuramente sponsorizzati dall'associazione odontotednici italiani dato l'alto contenuto di zucchero, dannosissimo per i denti?
Nemmeno con le più recenti "Big Babol", si è riusciti a generare palloni tanto grandi da ricoprire il volto fino alla nuca, una volta esplosi!
Togliere i residui dai capelli, poi! Era un'impresa che difficilmente si concludeva con un lieto fine, a meno di radicali potature delle malcapitate chiome.

Anonimo ha detto...

ancora...i telefilm delle 19,20 su raidue: Furia, Rintintin, Happy days, Mamma a 4 ruote, Zorro...e poi Sandokan, Goldrake, Conan...
le adidas top ten, il vic 20 (non mi compravano il commodore 64!!!), le macchinette giocattolo, le vacanze in campeggio da bambino...
la sala lettura (detta anche acquario) e le Camel ligh piene di lacrime, la mia ultra mitica meravigliosa fiat 500 L con tettuccio apribile originale (morta tragiamente sotto la sede di Kentu davanti ai miei occhi)...

Fabrizio Lo Bianco ha detto...

Un input da Francesco (Artibani):
i soldatini Atlantic della guerra di Troia con tanto di cavallo che nella pancia conteneva gli Achei!
Credo di avergli dato fuoco in una battaglia epocale tra Troiani, Achei, Egiziani, Marines, sommozzatori italiani (con i famosi 'maiali') contro Tekkamen (ne avevo uno in metallo che pesava almeno due chili!) e Megalomen (avevo quello che sparava i razzi dalle tette)...

Anonimo ha detto...

Il cavallo di Troia lo avevo pure io, credo sia ancora da qualche parte dai miei.
Soldatini Atlantics di tutti i tipi comprese le truppe speciali da assalto scambiate da mio fratello per il n° 1 originale dei Grandi Classici di Topolino, quello con la copertina rosa e la saga dei paperi dalle origini (devo dire che l'affare è stato buono, ora è un pezzo da collezione che ancora conservo).
e poi...che dire dei Micronauti?

Anonimo ha detto...

l'improvvisazione su bernarda alba
se non sono diventato cieco allora non lo diventerò mai più

Antonio ha detto...

Condivido tutto l'amore nei confronti del Subbuteo. Da Sassarese devo anche dire che a Cagliari ci ho comprato l'Ajax e la Fiorentina. Le scatole le ho aperte a Sassari perche i giocatori non venissero avvelenati dall'aria di Casteddu. Forza Torres!

Ah, come post scriptum era mitica anche Samantha Fox e la leggenda urbana che fosse una pornostar!