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26 aprile 2006

Di maiali, Langhe e Alanmurri

Eccomi qua, scuro come il sole, al lavoro su un libro per bambini in consegna per il 7 maggio. Qui sono a Sinio, nelle Langhe, all'albergo del Maiale Pezzato (un nome fantastico!), ritratto - a tradimento! - da Cinzia.

Ho passato questo ponte di Liberazione a scrivere di buona lena storie che parlano di mappe e tesori nascosti, e dei loro ritrovamenti in antri oscuri e perigliosi. Bello.

Quando penso alle decisioni che sto affrontando in questi giorni, mi viene sempre in mente Alan Moore, che a 40 anni decise di ripartire da zero abbandonando la sua carriera fumettistica per diventare... un mago!

E io che voglio smettere di fare il mago per diventare fumettista?!

Perdonami, Alan, so che mi capirai e continuerai a rivolgermi la parola...

20 aprile 2006

Lo scoiattolo sponsorizzattolo

Per la serie "Storie serie", ecco a voi lo scoiattolo sponsorizzattolo, qui ritratto nella foto mentre scavalca un tabellone pubblicitario nello stadio dell'Arsenal.
Notare lo sprezzo del pericolo del roditore (e la straordinaria passione per il calcio). Nonché la geniale intuizione dei creativi della Sony!
Su questo sito le prossime mirabolanti avventure...

14 aprile 2006

Vivere non è difficile

Non so se vi sia mai capitato di pensare troppo.
A me sì, poi ho imparato a non cascarci. Pensare fa male, logora i neuroni, rischia di farti capire cose delle quali sarebbe meglio ignorare l'esistenza e il peso specifico sulla vita. Ci vorrebbe "un po' di leggerezza e di stupidità", come diceva Battiato. Aggiungo io, l'ironia. Benedetta stupidità e benedetta ironia. Saper ridere o sorridere di se stessi in primo luogo, e poi di certi incidenti della vita. Conservare uno sguardo bambino sulle cose. Lasciar pure che gli altri ti giudichino superficiale.
Quando il nodo al pettine appare indistricabile comincio a farmela sotto e spalanco porte che solitamente tengo sigillate. Comincio a guardarmi dentro e a quel punto è un casino: mi viene da ridere e piangere allo stesso tempo. Di fronte a certe svolte epocali (abbandonare il formaggino e passare al formaggio grattuggiato anche sulla minestra? Giammai!) comincio a chiedere ad amici e parenti le loro opinioni e alla fine mi trovo, punto e a capo, a dover decidere io soltanto... non si scappa.
Bello avere 35 anni, o quasi. Se me l'avessero detto prima magari mi sarei preparato meglio.

Piccola pesca, epico racconto

Molto bello.
Le storie più interessanti sono quelle che ci scorrono quotidianamente davanti agli occhi, che ci accarezzano o feriscono impercettibilmente le orecchie. Ne sono sempre più convinto. Spesso sono quelle che ci raccontano le persone che ci stanno vicino quotidianamente e che talvolta ascoltiamo distrattamente proprio perché sono sempre con noi e diamo per scontato che tanto, se non li ascoltiamo oggi, potremo sempre farlo domani...
Valentina è venuta a trovarci a Milano e ci ha portato un piccolo film-documentario su una piccola comunità di pescatori del Basso Sulcis, in Sardegna. Piccole risorse economiche, grande dignità.
Un racconto asciutto, senza compiacimenti né indulgenze.
Come quelli che mi piacerebbe sempre scrivere.

11 aprile 2006

Me, myself an' I

Ovvero: Syd Strummer è uscito dal gruppo (o quasi).

Macché, nemmeno stavolta ce lo siamo levati dai maroni, il perfido nano, eppure a sganciarcelo dagli zebedei forse ci sentiremmo più soli e forse è per questo che fatichiamo ad abbandonarlo...
Vabbe', divagazioni a parte, volevo raccontare di come ti possa rendere felice la commissione di un nuovo libro, del pagarti per fare ciò che più ami, ciò che faresti "a prescindere", ciò che semplicemente faresti per respirare: scrivere, raccontare, in un verbo: vivere.
Ho passato un fine settimana fugacissimo in Sardegna, con un sole che abbagliava e un maestrale che ti tagliava in due. Al colpo di grazia definitivo ci hanno pensato mia nonna e mia zia con i loro pranzi/cene da stendere un mulo: pastalfornogamberonimaialettodolcettisardi... me la sono scampata dal mirto.
Un fine settimana per votare, chiacchierare con Valentina e ripensare, distaccato da Milano, la mia vita nei prossimi due anni. In questi giorni ho stressato un po' di amici, soprattutto professionisti del fumetto, persone coraggiose e fiere di vivere grazie a una passione che li ghermisce sin da bambini.
Sto lavorando anch'io per questo.
Maggiori informazioni nel prossimo collegamento... nel frattempo:
un altro libro per bambini!
Sono felice, stra-felice... e spaventato.
Devo decidermi (e lo farò. Presto).

PS. L'immagine è tratta da Syd Strummer va alla guerra, un fumettino che avevo scritto e disegnato per Indaco, uno degli esperimenti di narrazione per immagini sul web al quale sono più legato.

07 aprile 2006

Mi avete preso per un comunista!

No, sei il nostro eroe!
Questa è per palati sopraffini...
A proposito di miti, ecco uno che aveva previsto tutto anni orsono: la B-zona, il modulo 5-5-5 e perfino un nuovo modo di autodefinirsi. E allora anch'io, come Oronzo Canà, urlerò la celebre battuta finale de L'allenatore nel pallone recandomi alle urne, empio di fiera coglionezza...


PS. Sperando di togliercelo dai comunisti, una buona volta.

05 aprile 2006

La musica del sole

Post di servizio...
Lo ska, da una decina d'anni a questa parte, riscalda le mie giornate d'inverno e stempera quelle d'estate. Questi qui affianco sono gli Streetlight Manifesto, il gruppo che tiranneggia il mio lettore cd nelle ultime due settimane.

04 aprile 2006

Looking out of my window

Vivere la vita affacciati a una finestra, a osservare gli altri che passano, a riflettere senza mai prendere decisioni... Dev'essere come la famosa crisi del settimo anno nei matrimoni: al termine di ogni decade, da quando avevo 15 anni, mi capita la stessa cosa.
Nell'86, al termine della quarta ginnasio, greco e latino mi avevano prosciugato le energie a tal punto da arrivare sconvolto a fine maggio. L'instabilità emotiva gioca brutti scherzi: una volta, per un 3 e 1/2 in latino, improvvisamente mi salì la febbre a 40. Poi imparai a vaccinarmi: l'apice fu un 1 (sic!) in una versione a sorpresa di greco. A quel punto avrebbero potuto darmi anche zero spaccato che tanto la pellaccia me l'ero fatta, e pure bella spessa. Sta di fatto che per un po' meditai una rivoluzione nella mia vita: 'lascio il liceo e vado a fare il commesso nell'edicola/tabaccheria di mia nonna'.
Tutta questa risolutezza durò ben poco (per fortuna, in questo caso). I voti progressivamente migliorarono e rimandai la crisi di dieci anni.
Nel '96 io e la mia ragazza di allora ci lasciammo dopo una relazione di sei anni e mezzo. L'elaborazione del lutto ebbe la durata di una sessione meditativa in bagno, ma qualcosa stava succedendo. Cominciai ad abbandonare definitivamente un mondo che mi aveva accompagnato per anni, era il distacco definitivo da una fetta importante della mia vita che comprendeva anche il matrimonio tra i miei genitori, terminato pochi anni prima. Nel giro di pochi mesi la tristezza, l'amore, la poesia e il dolore mi avvolsero tutt'insieme, senza preavviso. Cominciai a scrivere come per un'esigenza vitale, come se le parole scritte fossero il mio ossigeno, e come se quello che ascoltavo intorno a me non fosse adeguato a esprimere qualcosa che qualcuno avrebbe dovuto assolutamente esprimere: i miei desideri, le mie speranze, ciò che soltanto io, per l'appunto, potevo conoscere.
Ne scaturirono un amore devastante e una depressione galoppante. Mi accorsi di essere stato 25 anni affacciato a una finestra a osservare gli amici che giocavano mentre io, chiuso in casa, continuavo a fare i compiti.
Non mi interessavano i giochi degli altri, però mi interessava giocare.
Oggi è di nuovo un po' così, con modalità e maturità diverse. Sono tornato alla finestra dopo aver giocato un po'. Rispetto ad allora sono felice perché più ricco (e non certo di soldi). Ma ho un'ambizione: scrivere, per non morire dentro tra dieci anni.
Sto meditando, dunque.
Voglio scendere a giocare.