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29 ottobre 2006

Nostalghija

Nessun uomo è un'isola, ma ci sono volte in cui ti senti isola in un'isola, con una nostalgia struggente per la tua, di isola.
Allora cerchi frammenti, brani, stralci, riverberi di quella terra che hai lasciato con rabbia e che, porco cane, vorresti ti rivolgesse una parola, un gesto, un segno per dirti che la guerra è finita.
Tancas serradas a muru...
E' questa consapevolezza arida di un amore finito a straziarti il cuore, a renderti impossibile sognare, a ribadirti che recidere è vivere.

25 ottobre 2006

Intramontabile Watchmen

È on line il programma ufficiale di Lucca Comics (1-5 novembre 2006).
Sabato 4, alle ore 11, nella Sala Magnus, verrà presentato il volume Watchmen 20 anni dopo (ed. Lavieri). Il mio contributo si intitola Un mondo più forte d'amore (come l'ultimo capitolo di Watchmen) e vuole essere uno spunto interpretativo emotivo (più che critico) su uno dei messaggi più forti, a mio avviso, nell'opera di Alan Moore. Un messaggio presente anche in V for Vendetta. Sono partito da una visione politica per approdare a una chiave di lettura che ritengo più profonda e significativa nella narrativa (e filosofia) mooriana.

Invito amici e appassionati del lavoro di Moore ad acquistare il volume per almeno due motivi: primo, il 100% dei proventi netti andrà all'AIMA, Associazione Italiana Malattia d'Alzheimer; secondo, i contributi dei disegnatori, critici e sceneggiatori valgono l'acquisto*.

* parlo per gli altri, ovviamente...

Lucca Comics
Sabato 4 novembre 2006
Ore 11, Sala Magnus

Lavieri Comics presenta il volume "Watchmen 20 anni dopo".

Con gli autori Smoky Man (curatore), Gabriele dell'Otto, Giuseppe Camuncoli, Franco Brambilla, Stefano Raffaele, Alberto Casiraghi, Fabrizio Lo Bianco, Alberto Conte.



20 ottobre 2006

Quando si dice il caso

Venerdì coinvolgo Fabiano Ambu e Luca Usai, altri due fumettari d'esportazione, per seguire la presentazione di un portfolio di Sergio Toppi. Manco a dirlo "canno" (come si dice qui a Milano) clamorosamente la data. Andiamo allo Spazio Crapapelada e ci ritroviamo a guardarci in faccia: l'inaugurazione era il giorno prima. Chiacchieriamo un po' con i gentilissimi proprietari della libreria e dopo un po' entra un signore che chiede, anche lui, come mai non ci sia la presentazione. Dico, "Allora non sono il solo ad aver sbagliato" e, tutto sollevato per aver potuto condividere le mie disfunzioni neuronali, comunico ai miei amici che anche un altro signore ha cannato come me la data e che, di conseguenza, doveva esserci un errore di stampa sul mio invito (ipotesi miseramente crollata dopo una verifica a casa...). Scambio due chiacchiere con il signore dai capelli bianchi e gli occhiali e scopro che è José Muñoz. Fabiano è contentissimo: all'Accademia di Belle Arti, con Enrico Fornaroli, "Nel bar" era una delle opere di riferimento per il fumetto. Si chiacchiera amabilmente, tra quattro gatti, allietati da spumante e focaccia gentilmente offerto dai padroni di casa. E ci scappa anche un disegno con dedica. Grazie José!

12 ottobre 2006

La mia colonna sonora

Riflessioni notturne di rientro da un rimpatrio tra colleghi del FAI. Nello stereo della potente Citroen AX urla un cd dei Mighty Mighty Bosstones e sotto i riflessi di lampioni e semafori canticchio ricostruendo il filo musicale della mia vita.
Nasco (e cresco) a infusi di Celentano, De Andrè, Dalla e Battisti. I primi due, tuttora, li ascolto con gioia. Ci passano anche la Schola Cantorum, gli Equipe 84 e Sergio Endrigo. Tutta colpa (merito) di mammà.
Tra l'infanzia e la preadolescenza mi emancipo grazie alle prime audiocassette prodotte appoggiando un microfonino sopra una radiolina e chiudendo il tutto dentro un contenitore di plastica. Risultato: hit imperdibili come Video killed the radio star e Born to be alive, ascoltate tra Alan Sorrenti, Umberto Tozzi e Gianni Togni (poi uno si chiede perché nella vita gli sorgano certe turbe psichiche...).

Prime feste, scuole medie/ginnasio: A-ha su tutti, per protesta. Tutti ascoltavano Spandau Ballet e Duran Duran. Io ero pop, ma con stile, ecco.

Ginnasio: facciamo la colletta io, il mio compagno di banco - un altro Fabrizio - e il nostro pard, Riccardo (soprannominato "The Voice" per la straordinaria capacità di stonare qualsiasi motivo musicale, da Michele Pecora ai Queensryche) e cominciamo ad acquistare la discografia completa dei Queen dopo essere rimasti folgorati dal primo greatest hits.

Prima liceo: in gita (Emilia Romagna) baratto The Game di Freddy & Co. con Live after death degli Iron Maiden. Lo ascolto per una notte intera a tutto volume con le cuffie ben salde alle orecchie per dimostar(mi) che non sanno suonare. Inutile: sono sconvolto e voglio passare a Motorhead e Metallica.

I Metallica (Master of puppets, per l'esattezza) mi stendono definitivamente. Comincio a farmi crescere i capelli. Smetterò 4 anni più tardi.
Folgorazione totale per i Megadeth, ancora oggi uno dei miei gruppi preferiti.
A rate, mi compro un'Aria Pro II: so fare giusto il riff di Smoke on the water e l'attacco di Fade to black ma sono gasatissimo.
Poi scopro che per suonare è utile conoscere quelle cose lì scritte su 5 righe orizzontali. Me lo spiegano mio cugggino e i suoi amici che sanno suonare tutti i pezzi degli Scorpions con la chitarra tenuta dietro la schiena. Ci provo per un po', mi innamoro di In Trance e Virgin Killer.
Poi mi arrendo. Ripongo nella bara l'Aria Pro II.

Università: Bleach dei Nirvana mi distrugge. In tutti i sensi. Una potenza sulfurea che da Paranoid in poi non avevo mai sentito. Comincio a interiorizzare... Le interviste ai Soundgarden, notoriamente piene di solarità e gioia di vivere, fanno il resto. In capo a un anno ho i primi attacchi di depressione. Per tirarmi su, mi butto su Battiato, Branduardi e i Dead Can Dance: praticamente la morte consapevole che si autoimpose Socrate.

Quando la luce si riaccende vedo una croce barrata alla fine del tunnel: sono i Bad Religion che mi aspettano, seguiti (non cronologicamente), dai Kina (i miei guru!), dai Ramones e dai Kenze Neke (ahiò, non potevo non citarli!).

In un annetto mi rimetto in sesto e glorioso spunta il sol dell'avvenir: dai Clash agli Specials, più i Banda Bassotti e tutto lo ska.

Dentro mi continua a risuonare qualcosa che viene da un'isola lontana (la peperonata? No). Arrivano i Pendragon, The Incredible String Band, Steeleye Span e poi i Chieftains e i Pogues. Ma è su un'altra isola che finisco coll'approdare.
Anzi, ritornare.
Marino De Rosas e i canti a tenores, gli Askra e i Sikitikis.
La vita è (anche) una colonna sonora, mi dico.
Evviva. Oggi ho capito che quella che cerco è la musica del sole. Di buio ce n'è fin troppo.


E tutti gli altri che ascolto? In ordine supersparso - no, perché non sia mai che qualcuno di loro mi telefonasse risentito perché non l'ho citato...

Black Sabbath
The Four Horseman
Francesco De Gregori
Samuele Bersani
Max Gazzè
The Smiths
Tre Allegri Ragazzi Morti
Pink Floyd
Genesis
Rush
My Sister's Machine
Diamanda Galas
Nomeansno
Lynyrd Skynyrd
AC/DC
Einsturzende Neubauten
Elio & The Trouble Stories
Assalti Frontali
Muse
Perturbazione
Baustelle
Nora Jones
Vinicio Capossela
Nick Cave & the Bad Seeds
Pj Harvey
Offspring
Giuliano Palma
27 Gioda
Negazione
Shelter
Ska-P
Ludovico Einaudi
Giovanni Sollima
Oliver Onions
Led Zeppelin
Enya
Clannad
Cure
No FX
Gamma Ray
CCCP
Streetlight Manifesto
Punkreas
Bandabardò
The Get Up Kids
Rancid
Apocalyptica
Bob Marley
Pearl Jam
Roberto Gatto
Negramaro
Klezroym
Marc Bolan & T. Rex
Jacques Brell
Depeche Mode
Elena Ledda
Persiana Jones
Rino Gaetano
John Zorn
Paolo Conte
Judas Priest
e altri artisti*

* In special modo dello Zecchino d'Oro, dall'edizione del 1975 fino al 1994, anno dell'ineguagliabile Corri Topolino. Dopo ci fu la ben nota crisi d'ispirazione che portò la kermesse antoniana a un progressivo decadimento artistico. Lo ammetto, a
queste condizioni non ho avuto il cuore di continuare a seguirlo...

08 ottobre 2006

Merci, Michel!

Qualche giorno fa mi ha chiamato Michel Jans, della Mosquito, nonché editore per la Francia di Sergio Toppi (e Dino Battaglia, Attilio Micheluzzi, Stefano Casini, Alessandro Baggi, Vittorio Giardino, solo per restare agli autori italiani) per chiedermi di partecipare a un nuovo volume monografico dedicato a Toppi con materiali tratti dal volume pubblicato per Black Velvet. Sarà un omaggio collettivo, fatto soprattutto da studiosi e critici d'oltralpe.
Naturalmente la cosa mi ha fatto molto piacere. Il volume dovrebbe uscire a marzo 2007, in occasione di una manifestazione che si tiene ogni anno a Grenoble e che si intitola Les 5 jours BD. Michel mi ha anche chiesto se potrò andare alla presentazione del volume! Beh, insomma, la primavera è ancora lontana ma... accidenti se mi farebbe piacere! Così, mentre Toppi sarà impegnato nelle dédicaces, io potrei finalmente scoprire questo mondo mitico della BD.

Toppi, une monographie
Michel Jans, Sergio Toppi, Jean-Louis Roux, P.Y. Lador, N. Douvry, Fabrizio Lo Bianco

02 ottobre 2006

Si può lavorare così?/2 - Lotta dura per il pc

Siamo in trattative. Io le compro un portatile tutto per lei e la signorina Gnomina mi lascia lavorare. Il sindacato felino confida di chiudere l'accordo entro oggi, io mi limito a sperarlo.