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31 maggio 2007

Un premio alla memoria per Tacconi

Il 26 maggio sono stati consegnati i Premi Anafi (Associazione Nazionale Amici del Fumetto e dell'Illustrazione) alla Mostra Mercato del Fumetto di Reggio Emilia. Un premio alla memoria è andato a Ferdinando Tacconi ed è stato ritirato dalla nipote Barbara e dalla sorella Carla.
Ecco la motivazione ufficiale:

Per avere dato veste grafica e singolari volti di protagonisti a una notevole quantità di storie, disegnate sia per il mercato italiano sia per quello estero, assurgendo con il suo stile anche a modello di riferimento per disegnatori più giovani, alla memoria di Ferdinando Tacconi.

18 maggio 2007

Immersioni

Da qualche giorno sono immerso in un mondo fantastico, in compagnia di 'creaturine' così.
Ci si sente quando riaffioro.

11 maggio 2007

Un anno

In quasi tutte le foto di Nando ho trovato una velatura malinconica, come di consapevolezza di gioie fugaci. Però volevo ricordarlo senza quei patetismi che a lui facevan gira' i'bal.
Sorridente, nell'estate del 2003, sulla spiaggia di Villasimius con gli amici Erika e Matteo.
Una di quelle giornate che abbiamo ripercorso insieme tante volte, negli inverni di Milano 3.

08 maggio 2007

Il caldo ti sorprende?

Sorprendilo con la Coppa Monster Allergy*!

Fonti attendibili (il nostro agente a L'Avana) assicurano che la coppa abbia un doppiofondo con sorpresa monsterallergyca!

* Leggere con adeguata enfasi, grazie.


Provocato dal malevolo smoky "san Tommaso" man, eccovi altri gadgetz per la vostra torrida estate (e inverno).




05 maggio 2007

Squallide leggende atte a sovvertire l'ordine costituito

Non ci metterei la mano sul fuoco ma, tanto, tanto tempo fa, pare che i blog non esistessero.

Secondo tale leggenda, i fumettisti lavoravano di giorno e anche di notte, se necessario. La sera qualche volta si vedevano con piacere, magari davanti a un piatto di pasta e un bicchiere di vino.
Se proprio non ne avevano piene le tasche, chiacchieravano della loro professione, talvolta prendendosi anche per i fondelli, pur mantenendo un profondo rispetto non solo per il proprio lavoro ma, addirittura, per quello altrui.

Va da sé che si tratta di una storiella infondata. Il fumettista, per essere tale, deve avere un blog, immancabilmente scriverci ogni giorno, possibilmente più volte al giorno. Sul rispetto per il lavoro altrui poi la leggenda sfiora la ridicolaggine: si mostra rispetto del sudore della fronte degli altri solo se la cosa è reciproca, altrimenti perché perdere tempo? Una volta disbrigati i seri impegni che occupano l'85% della giornata, al vero fumettista capita anche di scrivere o disegnare una, due tavole al dì. Va da sé che da questa frenetica attività cerebrale scaturiranno capolavori che spazzeranno dall'orbe editoriale robaccia inutile come Tex, Lupo Alberto o Topolino.

Nonostante la palese inattendibilità della leggenda, i sostenitori del culto dei Fumettisti Estinti incautamente insistono e, in forma anonima, mi inviano pure documentazione fotografica. Ho provato a decodificarla e sono giunto alla conclusione che questa foto mostra dei fumettisti con le loro consorti in un momento di relax tra un post sul blog e un insulto via mail.

PS. concorsone "Indovinala grillo!": chi sono le figure leggendarie nella foto? Chi indovina vince un insulto sul blog più cliccato della rete.

01 maggio 2007

Reportage du festival

Sono reduce dalla più importante convention del fumetto da almeno una ventina d'anni a questa parte e sono davvero felice. Sono stati giorni di incontri e fervide attività tra le quali non posso non ricordare l'epica pizzata della prima sera con il solito Cisponi che si è ubriacato con l'ammazzacaffè (ne ha bevuti una decina di fila). Salito sui tavoli, il Cispo ha intonato a squarciagola "Ryu ragazzo delle caverne" ricevendo in cambio sputi e spinte da altri commensali che preferivano "Sasuke il piccolo ninja". Lui non l'ha presa bene e la serata è finita allegramente in rissa, coinvolgendo uno sparuto gruppo di avventori dall'animo già acceso a causa di una diatriba su che cosa si intendesse esattamente per graphic novel.

Cacciati dall'Antro del Pizzicagnolo (questo il nome dell'accogliente locale), abbiamo continuato a pestarci a sangue nella piazzetta principale. Il Cispo è una sagoma, quando però alla fine pretendeva di esibirsi anche in "Ma com'è carino e dolce Chobin" il previdente Menegotti lo ha centrato con un jab sul naso preservandolo così da ben peggiori pestaggi. Al pronto soccorso si è innescata pure una discussione su chi fosse il regista della serie tv di Batman degli anni '60, ma è stata sedata subito da un anziano degente uscito da una stanza agitando il pappagallo e urlando come un ossesso contro il Cispo.

Il secondo giorno in fiera è andato in crescendo. Mentre girovagavo per gli stand ho potuto sbattere volontariamente addosso a un po' di persone, primo tra tutti Gilberto Tracagnoni, il geniale ideatore della saga degli Invertebrati. Me lo aspettavo pieno di sé e antipatico e invece ci ha deliziati tutti raccontando barzellette sul mondo del fumetto e su Alfredo Manfrini, in particolare. Che Manfrini sia un po' paraculo nell'ambiente è noto, ma le storielle che ha tirato fuori il Traca ci hanno fatto davvero sbellicare. Mentre mi tenevo la pancia per le risa, ecco che ti vedo passare Kitty Tocco, il mio mito assoluto, il fumettista sardo che si è fatto strada in Olsazia del Nord e che ora veniva alla fiera da invitato speciale a firmare dedicaces sul suo ultimo successo, il romanzo grafico "L'altro giorno era un altro giorno". Gli urlo "Kitty, sei il mio faro!" e lui, sdegnoso, risponde che il faro posso infilarmelo... sì, insomma, ho capito che non gli piacciono gli adulatori, ma non c'era bisogno di rispondere così davanti a tutti. A fine giornata, proiezione de "Il cuore oltre la siepe affianco al bosco", insuperato capolavoro dell'animazione disneyano-manga-kawaii firmato dal maestro Jimbo Majong (presente in platea). Appena terminata la proiezione c'è stata un'ovazione, ma all'improvviso il solito Lorenzino Lorenzetti della Skuba Press è salito sul palco e ha urlato che secondo lui la pellicola era una cagata pazzesca. E' scoppiato il finimondo: urla, insulti, lancio di sedie. Uno in fondo alla sala continuava a sbraitare che la graphic novel è un'altra cosa, un altro cercava di portarsi avanti prendendo le ordinazioni per la pizzata, un altro ancora si lamentava del fatto che in questi happening fumettistici lo sport nazionale fosse lamentarsi. Insomma, un bordello nel quale Cisponi ha tentato pure di intonare "Ransie la strega" e ha rimediato un'action figure delle Gilmore Girls sul naso già fratturato la sera prima.

L'ultima giornata è stata quella delle premiazioni. Io non volevo farlo sapere a nessuno e mi sono tenuto per me che quel premio per la miglior sceneggiatura mi spettava di diritto per manifesta artisticità de "Cronache dalle scogliere di legno", il mio pezzo forte che in Francia mi hanno detto piace un casino ma qui non lo capiscono. Ho anche camuffato bene, complimentandomi con Cesaroni, l'organizzatore del festival ma, in realtà, che palle!, possibile che non ci sia una critica in grado di non seguire il mainstream e andare oltre l'apparenza scovando lo stream of consciousness? Vabbe', che mi rugo a fare, tanto è tutto un magna-magna e si sa. Arriva il momento della premiazione. Il Bigi, fresco di premio per la migliore interpretazione dei primi piani in vignette mute virate in bianco e nero, sta per fare il suo discorso di ringraziamento quando dal fondo della sala parte lo strale terra-aria del noto critico-polemista Asdrubale Cagnacci. E attacca "che il primo piano vero in Italia non lo sa usare nessuno", e che "in Francia sì che sanno che cos'è", e che "il Belgio ormai l'ha pure superato il primo piano", e che... e che palle di nuovo! Dritto per dritto gli arriva una seggiola da giardino sul muso stendendolo secco. Sarà stato il tonfo, sarà stata quella certa elettricità nell'aria, fatto sta che si desta dal torpore quel poveraccio di Cisponi che tranquillo se la pisolava durante la premiazione e che cosa ti combina? Intona subito "Rocky Joe" sbagliando l'attacco e mischiandola con "Judo Boy". Roba da far resuscitare Cagnacci che come prima cosa insulta con veemenza il Cispo, accusandolo (non a torto, a dirla tutta) di fare un oltraggio alla grande tradizione della canzone cartoonesca italiana. E poi lo colpisce con un uppercut al naso, tanto per non sbagliare.

Nel complesso devo dirmi soddisfatto, nonostante la mancata premiazione delle mie opere principali (ricordo solo la completamente e scientemente ignorata "Bang Tze Tung, fumettisti futuristi in Cina", per darvi un'idea del palese boicottaggio nei miei confronti) la fiera è andata bene e ci siamo divertiti, le pizze erano all'altezza dell'occasione e Cisponi pare che ce lo rimandino appena il setto nasale si è calcificato. L'ultima sera, come al solito, Foggy Man (nella foto) è scappato prima che ci portassero il conto, ma questo è divenuto un rituale tipico del festival e un po' tutti lo attendiamo sempre con ansia.
Alla prossima edizione del Krapula Komikom, dunque!

Una foto del ridente borgo di Krapula scattata dalla mia camera d'albergo.