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28 maggio 2008

Là dov'è il gabinetto del dottor Cagliari

Werther mi coinvolse e volentieri mi feci coinvolgere.

Tema
La tua postazione di lavoro.


Svolgimento
La mia postazione di lavoro trovasi precisamente laddove capita. Da un po' di tempo, per esempio, collocasi esattamente laddove arriva un po' di sole. Dopo vari esperimenti ho infatti scoperto che lavorare laddove trovasi l'angolo più buio della casa non giova alla creatività: mi vengono solo storie dark, il che andrebbe pure bene se non mi occupassi prevalentemente di storie allegre e divertenti (si spera). 

Così mi sono spostato a Est, laddove sorge il sol dell'avvenir. Con ottima scelta di campo e di tempo, dato che proprio in concomitanza con questo trasloco ho cominciato a cimentarmi in storie horror. Che ora chiaramente non mi vengono perché c'è troppo sole. E se qualcuno pensa che io abbia sempre la scusa pronta per tutto, si sbaglia di grosso. E' che quando hanno spiegato "lavorare laddove lo spazio è confortevole" io non c'ero. Mi trovavo laddove.
Nel tentativo di sollecitare la mia vena creativa, mi sono circondato di oggetti fantastici come libri, dvd, cassette e tavole varie, particolarmente adatte a raccogliere quantitativi straordinari di polvere laddove il panno lenci non passa mai. 


Regalo questa fantastica catena ai seguenti, fortunati, lavoratori di postazioni:
Qui sopra, Gnomina colta in flagrante mentre tenta di colpire con premeditata violenza il fotografo. 

Note a margine: 
1. L'ordine e la disciplina che contraddistinguono la mia postazione di lavoro sono il vero vanto di mia moglie, che su queste mie qualità imbastisce interi seminari in collaborazione con atenei e istituti di ricerca sull'entropia.
2. La gatta sul tavolo che scotta è la famosa Gnomina in pelo e ossa, sorella del celebre graphic novellatore Puck.
  

10 maggio 2008

Ma io c'ho il Timme

Anch'io ce l'ho con le compagnie telefoniche, ma qui si tira in ballo impunemente Puck. 
State all'occhio.

08 maggio 2008

Anche Sant'Antonio si dissocia dalle catene

Emo sarebbe un tipo simpatico, un signore, un uomo d'altri tempi, ma ha due difetti gravissimi: ti coinvolge nelle catene di San Crispino (e a questo prima o poi c'è rimedio) e, soprattutto, è sassarese (e qui c'è poco da sperare, è una condizione dalla quale non si guarisce nemmeno vivendo a Bologna per una cinquantina d'anni. Parisi docet). Poi ci si è messo pure Paolo a rincarare la dose (nonostante lui non sia di Sassari!).

La catenazza ultima funziona così. Bisogna:

1- Indicare il Blog che vi ha nominato e linkarlo: Emo, per l'appunto. 
2- Inserire le regole di svolgimento. Più chiare di così?! 
3- Scrivere sei cose che vi piace fare. Facile: poltrire e cazzeggiare in internet. Sei volte.
4- Nominare altre sei persone che proseguano la catena. Leggasi: acquisire sei nuovi nemici.
5- Lasciare un commento sul blog dei sei bloggers prescelti. Semplice.

Ecco le (altre) sei cose che mi piace fare:
  • Leggere in bagno
  • Cantare sotto la doccia canzoni inventate seduta stante e piene di parolacce irriferibili quali: cacca, pipì e pupù (non necessariamente in quest'ordine)
  • Parlare ai gatti
  • Ascoltare i gatti
  • Addivenire a un onesto compromesso con i gatti
  • Dormire quando so di non potermelo permettere
Chiudo con le sei persone da coinvolgere e poi vado a spammare sui loro blog: