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12 ottobre 2006

La mia colonna sonora

Riflessioni notturne di rientro da un rimpatrio tra colleghi del FAI. Nello stereo della potente Citroen AX urla un cd dei Mighty Mighty Bosstones e sotto i riflessi di lampioni e semafori canticchio ricostruendo il filo musicale della mia vita.
Nasco (e cresco) a infusi di Celentano, De Andrè, Dalla e Battisti. I primi due, tuttora, li ascolto con gioia. Ci passano anche la Schola Cantorum, gli Equipe 84 e Sergio Endrigo. Tutta colpa (merito) di mammà.
Tra l'infanzia e la preadolescenza mi emancipo grazie alle prime audiocassette prodotte appoggiando un microfonino sopra una radiolina e chiudendo il tutto dentro un contenitore di plastica. Risultato: hit imperdibili come Video killed the radio star e Born to be alive, ascoltate tra Alan Sorrenti, Umberto Tozzi e Gianni Togni (poi uno si chiede perché nella vita gli sorgano certe turbe psichiche...).

Prime feste, scuole medie/ginnasio: A-ha su tutti, per protesta. Tutti ascoltavano Spandau Ballet e Duran Duran. Io ero pop, ma con stile, ecco.

Ginnasio: facciamo la colletta io, il mio compagno di banco - un altro Fabrizio - e il nostro pard, Riccardo (soprannominato "The Voice" per la straordinaria capacità di stonare qualsiasi motivo musicale, da Michele Pecora ai Queensryche) e cominciamo ad acquistare la discografia completa dei Queen dopo essere rimasti folgorati dal primo greatest hits.

Prima liceo: in gita (Emilia Romagna) baratto The Game di Freddy & Co. con Live after death degli Iron Maiden. Lo ascolto per una notte intera a tutto volume con le cuffie ben salde alle orecchie per dimostar(mi) che non sanno suonare. Inutile: sono sconvolto e voglio passare a Motorhead e Metallica.

I Metallica (Master of puppets, per l'esattezza) mi stendono definitivamente. Comincio a farmi crescere i capelli. Smetterò 4 anni più tardi.
Folgorazione totale per i Megadeth, ancora oggi uno dei miei gruppi preferiti.
A rate, mi compro un'Aria Pro II: so fare giusto il riff di Smoke on the water e l'attacco di Fade to black ma sono gasatissimo.
Poi scopro che per suonare è utile conoscere quelle cose lì scritte su 5 righe orizzontali. Me lo spiegano mio cugggino e i suoi amici che sanno suonare tutti i pezzi degli Scorpions con la chitarra tenuta dietro la schiena. Ci provo per un po', mi innamoro di In Trance e Virgin Killer.
Poi mi arrendo. Ripongo nella bara l'Aria Pro II.

Università: Bleach dei Nirvana mi distrugge. In tutti i sensi. Una potenza sulfurea che da Paranoid in poi non avevo mai sentito. Comincio a interiorizzare... Le interviste ai Soundgarden, notoriamente piene di solarità e gioia di vivere, fanno il resto. In capo a un anno ho i primi attacchi di depressione. Per tirarmi su, mi butto su Battiato, Branduardi e i Dead Can Dance: praticamente la morte consapevole che si autoimpose Socrate.

Quando la luce si riaccende vedo una croce barrata alla fine del tunnel: sono i Bad Religion che mi aspettano, seguiti (non cronologicamente), dai Kina (i miei guru!), dai Ramones e dai Kenze Neke (ahiò, non potevo non citarli!).

In un annetto mi rimetto in sesto e glorioso spunta il sol dell'avvenir: dai Clash agli Specials, più i Banda Bassotti e tutto lo ska.

Dentro mi continua a risuonare qualcosa che viene da un'isola lontana (la peperonata? No). Arrivano i Pendragon, The Incredible String Band, Steeleye Span e poi i Chieftains e i Pogues. Ma è su un'altra isola che finisco coll'approdare.
Anzi, ritornare.
Marino De Rosas e i canti a tenores, gli Askra e i Sikitikis.
La vita è (anche) una colonna sonora, mi dico.
Evviva. Oggi ho capito che quella che cerco è la musica del sole. Di buio ce n'è fin troppo.


E tutti gli altri che ascolto? In ordine supersparso - no, perché non sia mai che qualcuno di loro mi telefonasse risentito perché non l'ho citato...

Black Sabbath
The Four Horseman
Francesco De Gregori
Samuele Bersani
Max Gazzè
The Smiths
Tre Allegri Ragazzi Morti
Pink Floyd
Genesis
Rush
My Sister's Machine
Diamanda Galas
Nomeansno
Lynyrd Skynyrd
AC/DC
Einsturzende Neubauten
Elio & The Trouble Stories
Assalti Frontali
Muse
Perturbazione
Baustelle
Nora Jones
Vinicio Capossela
Nick Cave & the Bad Seeds
Pj Harvey
Offspring
Giuliano Palma
27 Gioda
Negazione
Shelter
Ska-P
Ludovico Einaudi
Giovanni Sollima
Oliver Onions
Led Zeppelin
Enya
Clannad
Cure
No FX
Gamma Ray
CCCP
Streetlight Manifesto
Punkreas
Bandabardò
The Get Up Kids
Rancid
Apocalyptica
Bob Marley
Pearl Jam
Roberto Gatto
Negramaro
Klezroym
Marc Bolan & T. Rex
Jacques Brell
Depeche Mode
Elena Ledda
Persiana Jones
Rino Gaetano
John Zorn
Paolo Conte
Judas Priest
e altri artisti*

* In special modo dello Zecchino d'Oro, dall'edizione del 1975 fino al 1994, anno dell'ineguagliabile Corri Topolino. Dopo ci fu la ben nota crisi d'ispirazione che portò la kermesse antoniana a un progressivo decadimento artistico. Lo ammetto, a
queste condizioni non ho avuto il cuore di continuare a seguirlo...

10 commenti:

Matta ha detto...

Bella la nuova grafica! Quella in bianco l'avevano in molti...se ti puo fare piacere anche io sono sperduto in un agriturismo vicino lucca. Chissà che sia lo stesso! Se ci incrociamo imboscati nei boschi (ah-ah) sapremo che ci siamo persi entrmabi! ciao

Fabrizio Lo Bianco ha detto...

Ciao Matta!
Più che altro ho fatto un casino con il passaggio alla versione beta... comunque assomiglia un sacco al tuo blog!
Facciamo così: il primo che si perde lancia il bat-segnale (non sono ammesse emissioni sonore di dubbia provenienza) e l'altro accorre con un pick-up e una fune. Entro il 5 alle 5 dovremmo riuscire almeno a varcare la cinta muraria...

Antonio ha detto...

Diamanda, PJ e John Zorn si complimentano per l'eclettismo...

Fabrizio Lo Bianco ha detto...

Lo so. Mi ha scritto invece Max Pezzali, risentito per non essere stato inserito.

Antonio ha detto...

senti, ma il passaggio alla versione beta come e' stato? Ci sto pensando anche io...

Antonio ha detto...

Ah, vieni sul mio blog per vedere la mia "settimana delle classifiche"...
fine spam

Anonimo ha detto...

aha ha ah aha ha
troppu togu
và beh che sei al nord leghista ma quel verde ti fa troppo buono non è date.
asi mollau is tenores e non banda beni (doppio senso)

Fabrizio Lo Bianco ha detto...

Per Antonio:
bah, le clausole contrattuali erano troppo lunghe e non le ho lette. Forse è meglio aspettare un po'. Io ho notato alcune differenze (tipo: se cambi layout non ti perde più la lista dei link; anche il content manager è un po' più semplice da usare per i meno esperti), ma mi ha chiesto di farmi un account di posta su google (che prima non chiedeva)... Insomma, forse mi conveniva aspettare i primi commenti su qualche ng.
Ora vado a vedere la tua classifica (ma i Sa Raza ce li hai messi?)

Fabrizio Lo Bianco ha detto...

Per fenix:
mai mollati i tenores!
Poco fa ho letto di Andrea Parodi...

prostata ha detto...

Però "Le Tagliatelle di nonna Pina" non è un pezzo dello Zecchino recente? Quella è proprio bellina...