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29 gennaio 2006

Qualcuno di voi ha un'idea di che cosa faremo in Paradiso?

Tempo di grande lavoro e di grandi decisioni, ma anche tempo di grande freddo e neve. Arrivando da un'isola dove splende il sole per la maggior parte dell'anno e dove quando fa freddo per una settimana di seguito chiediamo lo stato di calamità naturale, a me vedere la neve fa sempre una certa impressione. Fantastica.
Venerdì sono rimasto a casa con la febbre e mi sono goduto dalla finestra della mia camera questo spettacolo favoloso. Quasi mezzo metro di coltre bianca a Milano! Dicono che non capitasse da circa vent'anni. Oggi purtroppo è già quasi tutta squagliata.
Ogni volta che dico che a me Milano sotto la neve piace, i miei amici milanesi mi guardano come un povero bambino deficiente.
Tra gli altri regali che la neve mi ha fatto, ce n'è uno speciale: l'influenza. Vabbe', un'influenzina così, tanto per gradire. Un po' di febbre, una tosse - quella sì - abominevole e un tanto sospirato giorno di malattia a casa, sotto le coperte, a fissare 'sti fiocchi che scendono all'ingrosso.
Mi sono pure letto tutto Blankets di Craig Thompson in un paio d'ore. Che dire? Innanzi tutto che il caso ha voluto che leggessi sotto la neve un racconto ambientato in gran parte in uno scenario innevato. Ed è già questa un'esperienza particolare. E poi che ho riso, mi sono arrabbiato, ho pianto. L'ho chiuso e ho sentito il privilegio e la gioia di poter scegliere la scrittura e il fumetto per raccontare le mie verità, piccole e grandi che siano. Purché di verità si tratti.
Un giorno me l'hanno presentato, il grande Craig. Era a Lucca con un amico e collega del corso Disney, Alessandro Ferrari. Se avessi letto Blankets prima di quell'incontro così fugace, probabilmente gli avrei fatto due marroni così, al grande Craig, riempiendolo di elucubrazioni pseudo-critiche e complimenti. E invece meglio così. Mi tengo per me questo calore puro di un racconto stupendo, crudo e sincero.
Se un giorno capiterai su questo blog: "Grazie Craig" (e scusa se a Lucca non te l'ho detto!).

- Qualcuno di voi ha un'idea di che cosa faremo in Paradiso?
- Disegneremo.
- Oh, Craig? DISEGNARE? Per tutta l'eternità?

- È un posto perfetto, no? Non dovremmo fare quello che CI PIACE?

Craig Thompson, Blankets, Coconino Press 2005

3 commenti:

Anonimo ha detto...

... Un pò come quando, dalle nostre parti, si andava a "vedere la neve" a Monte Spada e percorrendo in macchina la strada che conduce a Fonni, ci si fermava accostando la vettura per scendere e saltare sul primo cumulo di nevaccio sporco incontrato, accumulatosi nella cunetta. L'immancabile rito di noi saltellanti idioti prevedeva l'esclamazione finale: "Finalmente, siamo sulla neve!".
Il destino ha voluto che una delle prime cose che ho letto dell'autore francese di fumetti Lewis Trondheim, fu l'albo "Slaloms" nel quale è descritta una scena identica che vede protagonista il suo personaggio Richard, inseparabile amico di Lapinot, fare altrettanto. Sarà per questo che credo di essere uno dei suoi più grandi fan in Italia.

Anonimo ha detto...

magari potessimo fare tutto ciò che piace...
almeno in paradiso, forse... forse a CAGLIARi con la neve senza febbre però...


giorgi atteminese

Fabrizio Lo Bianco ha detto...

A proposito del mitico Trondheim: ha preso un altro premio ad Angouleme! E anche Gipi è stato premiato (ce l'avete presente? Fa dei fumetti bellissimi per la Coconino di Igort usando un segno secco - quasi da penna Bic! - e poi acquerella le tavole come se fossero dei dipinti. A me piace tantissimissimo).
Ah, le gite a Fonni!
Ah, il paradiso a Cagliari!
Mi ricordo una nevicata casteddaia da ridere nel '92: era bastata per mettere nel panico la città (ed era pure di domenica!). Si giocava Cagliari-Torino (ai tempi di Francescoli, Herrera e Fonseca) e l'arbitro per iniziare chiese il pallone da neve, ovvero quello giallo/arancione fosforescente. Non se ne trovava uno in tutta la città. La leggenda narra che Cellino alla fine avesse fatto intingere la sfera nell'inchiostro di normali evidenziatori...