Per chi vuole scoprire la Cortellesi oltre "Michele!!!" e la parodia dei Cucuzza e tutto il cucuzzaro...
Visto ieri sera al Ciak un monologo di Paola Cortellesi di quelli che ti fanno ridere, arrabbiare, a-ri-ridere, a-ri-arrabbiare e poi piangere.
Luciana, una trentenne con uno dei più banali (la banalità del male) contratti atipici resta incinta e al settimo mese di gravidanza riceve dalla sua azienda una lieta notizia: il suo contratto non verrà rinnovato. La buona novella non viene presa benissimo dall'atipica lavoratrice che decide di cambiare il finale di una storia che viene scritta troppe volte in troppe aziende...
Impressionante la capacità della Cortellesi di passare senza soluzione di continuità attraverso i sei personaggi portati in scena: da Luciana a Teresa, addetta alle pulizie, all'amministratrice delegata, a una poliziotta, a un travestito e una guardia giurata. In scena di personaggi ce ne sono molti di più e la Cortellesi riesce a farli materializzare: la segretaria dell'amministratrice non appare mai, ma è ben presente (con la sua cuccuma); idem per un collega della guardia giurata, per un prete "gaudente" (è un eufemismo), per il marito di Luciana... e soprattutto per il loro bambino, Mario, forte, arrabbiato e orfano di madre, appena nato. Corri, Mario, corri!
Da un'idea di Massimiliano Bruno, Paola Cortellesi, Riccardo Milani e Furio Andreotti.
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