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28 settembre 2006

Scrivere per farsi ascoltare

Ieri ho consegnato le prime 11 tavole di un nuovo lavoro. Faccio una breve pausa per riflettere sulla bellezza di questa professione e su quanto sia difficile ma, allo stesso tempo, appagante. Anche quando commetti errori o canni maledettamente una scena. E' un imparare continuo. Certo, se riesci a non scrivere cavolate già al primo colpo, è sempre meglio...
Un amico mi ha mandato una mail divertente in cui faceva accenno ai wannabies del fumetto (marò, che brutto modo di chiamare gli aspiranti qualche cosa!) e allora, mettendo spudoratamente le mani avanti, ho pensato al fatto che wannabe non lo sono mai stato e che, al limite, lo sono adesso. Almeno, per il fumetto. Io volevo fare il parrucchiere... pardòn, il musicista e diventare il front-man di un gruppo metal (e poi punk, e poi ska-core).

Quando ho cominciato a imbrattare i fogli lo facevo perché mi piaceva, non perché wannabessi diventare qualcuno nel mondo della nona arte. Anche quando facevo i fumettini di cui pubblico qualche immagine (tratta da Indaco di Ignazio Fulghesu e Vinicio Tedde), li scrivevo e li disegnavo solo ed esclusivamente perché dovevo comunicare qualcosa a chiunque avesse voglia di ascoltarmi. Neanche leggermi. Proprio ascoltarmi. Forse quello che noi vogliamo alla fine è semplicemente questo: comunicare, raccontare, essere ascoltati. Siccome io non so parlare bene (mi mangio le parole e ho un tono da orso Yoghi stanco), cerco di comunicare in altri modi. Un tempo sognavo di poterlo fare suonando, oggi ho capito che il mio "specifico" è scrivere. E ne sono felice perché, alla fine, chi mi legge in realtà mi ascolta. Quello che io wanna be.


Emiliano Longobardi tempo fa sul suo blog pubblicò i vecchi fumetti realizzati alle scuole elementari, medie (si era wannabies anche allora?) e poi per le fanzine (oh, beh, qui wannabies lo si era, e pure della peggior specie!). Io quelli li ho a casa, in Sardegna, da qualche parte. Qui, via web, sono riuscito a trovare questi che avevo fatto a 25/26 anni. Da uno di questi sfoghi post-adolescenziali ho ricavato anche la 'fotina' del mio profilo su questo blog.
Queste erano le musiche che scrivevo, non conoscendo note e pentagramma.

PS. le immagini riprodotte sono tratte dai seguenti capolavori:
- Syd Strummer va alla guerra
- Protraggo all'infinito la mia adolescenza
- Portatemi il mattino in una tazza
Con i primi due ho vinto i Premi Eisner, con il terzo una tazza di camomilla.

25 settembre 2006

Sceneggiature con i baffi


Due domande serie:

a) vorrà una percentuale sulle sceneggiature, la perfida Gnomina?
b) si può lavorare così?

NOTA per gli amici della LAV: la belva in questione non è stata costretta a mettersi in posa. Ogni mattina, se fuori piove (come oggi) o se ha il pancino bello pieno, ella ama lasciarsi trasportare dall'ispirazione e scrivere due righe prima di addormentarsi, placida, sull'hard disk esterno.

20 settembre 2006

A Lucca (se tutto va bene!)

Ultime dal fronte. Mentre ritorno (magno cum gaudio, ossia pasteggio allegramente... ahahahah, che rittere!!!) alla sceneggiatura e vado in brodo di giuggiole, preso dall'entusiasmo e senza troppi ripensamenti prenoto un agriturismo in vista di Lucca Comics. Quell'in vista lo capirete tra poco...
Come mia tradizione sacra e inviolabile, ai primi di settembre perdo un'occasionissima per una sistemazione in pieno centro a un prezzo equo. Come diceva il filosofo, a ogni gol sbagliato segue un gol subìto: così, dopo una settimana di vane ricerche su tutti i siti in cui compariva la parola "Lucca", trovo un alloggio in mezzo alle colline di Camaiore, a 20 km dalla Torre Guinigi, con l'ultimo tratto di strada da percorrere con un pick up da 4.000 cavalli.
In vista di Lucca, appunto.
Non c'è problema, ho la mia AX del '97, fiera dei suoi 130.000 chilometri macinati senza colpo ferire e, soprattutto, senza ricorrere al doping (oddìo, una sniffata di arbre magique ogni tanto c'è scappata). Poi l'agriturismo sembra un gioiellino. Male che vada, ci si perde con Cinzia per i boschi e chi s'è visto s'è visto. Si vedesse Lucca, comunque non sarebbe male.
Se tutto va bene, in quel di Lucca quest'anno presentano 2, diconsi due, pubblicazioni alle quali ho partecipato (Mono e Watchmen 20 anni dopo) quindi il mio ego mi farà vincere qualsiasi cameltrofi pur di essere presente alle presentazioni dei lavori.

PS. chi mi conosce, sa che è probabile che me le perda entrambe.

12 settembre 2006

Mono

Lucca Comics (dal 1° al 5 novembre) sarà l'occasione per presentare tante novità editoriali. Tra queste c'è Mono, una rivista ideata da Marco Rizzo e Sergio Algozzino per i tipi della Tunué, che ha raccolto per questo primo numero tantissimi disegnatori e illustratori (bravissimi!). Io sono onoratissimo di far parte della lista in compagnia dell'amico Bruno Olivieri.
Il nostro contributo è una storiella intitolata "Quién sabe?".

Mono n. 1, casa editrice Tunué, uscita prevista novembre 2006.
Copertina di Roberto Baldazzini.

08 settembre 2006

Quel che ho fatto

Stacco per un secondo la spina per guardare a quello che ho fatto in questi ultimi 30 giorni e cerco di raccogliere le idee. Ho scritto due novelle per bambini, sceneggiato un fumetto di una tavola, abbozzato un articolo per un libro, aiutato ad allestire una piccola mostra sul fumetto, moderato un incontro tra autori, dichiarato in pubblico il mio amore per un poeta, salutato la mia ultima nonna, la mia nonna carissima, ricevuto amici amicissimi, accolto il mio ritrovato babbo, accudito due piccole pesti di gatti, abbracciato la mia dolce metà e poi due giorni e mezzo di ossigeno grazie ad amici speciali con i loro splendidi bimbi, una corsa a salutare il mio cuore lasciato in un paese ai piedi delle montagne, ad asciugare lacrime e trattenere le mie...
Che corsa. La vita è (una) marcia. Tremenda e bellissima.