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25 giugno 2008

Due cuori e una ciabatta

Che palle 'sti gatti. Anzi, diceva "E 'sti gatti!" divertito per l'assonanza con un'altra frase idiomatica. Lucio la pensava proprio così. Pare avesse tante cose a cui pensare, però dedicava buona parte del suo tempo all'unica cosa sulla quale aveva la certezza che non valesse la pena perdere tempo: i gatti. 
La sua vita era ricca di colpi di scena come un film di John Woo, così almeno ripeteva a tutti quelli con cui si lamentava dei gatti. 
Una vita talmente piena che a malapena trovava il tempo per stigmatizzare quelli che dedicavano il loro ai gatti. 
E questo gli costava sacrificio ma, a malincuore, se ne faceva carico. Era una sporca battaglia, la sua, ma qualcuno doveva comunque portarla avanti. 

Dopo il lavoro che, come amava ricordare, lo teneva costantemente impegnato, passava di casa in casa a controllare se amici e semplici conoscenti per puro caso o deliberatamente avessero dei gatti circolanti a zampa libera per il salotto.
A uno spiegava quanto dannosi fossero i peli di gatto svolazzanti per il tinello, a un altro raccontava che l'attaccamento morboso ai gatti era indice di immaturità e carenza d'affetto.
Poi tornava a casa, mangiava una pastasciutta al volo e si collegava alla grande rete per cercare l'unica cosa che, diceva con tono grave, non sarebbe valsa il costo di una connessione: i gatti.
Gatti in tutte le pose. Gatti dormienti, gatti autopulenti, gatti litiganti, gatti copulanti, gatti armati, gatti cantanti, gatti suonanti pianoforti, gatti sveglianti padroni dormienti. 
Concludeva la sua giornata scrivendo a blog e forum gattofili schernendoli per la loro perdita di tempo e denaro appresso ai gatti.
Soddisfatto per averle cantate a mezzo mondo e ancora vibrante di sdegno, andava finalmente in camera sua. Abbassava le tapparelle, ma non prima di aver urlato e scagliato una delle sue decine di ciabatte contro l'unico elemento di disturbo del suo condominio: Spin, il gatto dei Salis che ogni sera intonava i suoi canti d'amore a Matilda, la gatta dei Curto.   
Poi Lucio caricava la sveglia, scostava il lenzuolo e si coricava, finalmente sereno. Abbracciato a Minou, la sua gatta di pelouche.

20 giugno 2008

Gli amici degli amici sono anche miei amici e gli amici degli amici degli amici sono anche miei amici amici e gli...

Nemrod n. 8. Non entro nel merito della serie (né del è buono o fa ca... del post precedente), ma voglio segnalarlo perché è stato scritto e disegnato da due amici. Uno, Fabio Celoni, è un autore ormai affermato. Tra Disney, Bonelli e Star Comics, Fabio si è dimostrato un autore eclettico, allergico agli incasellamenti e sempre alla ricerca di un segno originale e "suo". A questo ora va aggiunta la sua produzione come sceneggiatore (non solo su Nemrod, ma anche - a brevissimo - su Dylan Dog). 
L'altro è un out-sider (che però vanta già collaborazioni importanti e un volume di prossima uscita per Becco Giallo) che si sta facendo strada con la forza del suo segno e, a dispetto di quanto può apparire da certe sue sparate blogghistiche (sta comunque migliorando, eh!), con umiltà e dedizione. Si chiama Fabiano Ambu, è sardo e - manco a dirlo - ha la testa dura. 
Per fortuna. 

16 giugno 2008

Modi di dire

Ci sono diversi modi di dare un giudizio su un fumetto. Io pensavo di conoscerli più o meno tutti, ma da quando frequento questo rutilante... vabbè... questo mondo ho scoperto che gli sceneggiatori tra di loro parlano in codice.
Per esempio, per dire che un fumetto che hanno letto non è un granché usano una frase idiomatica particolarmente incisiva e fantasiosa: il fumetto Y fa ca.....
Rende l'idea e offende adeguatamente il povero sceneggi-autore dell'opera dalle scatologiche virtù.
Quando invece si vuole dire che un fumetto è valido, con minor fantasia il provetto sceneggi-recensore sussurra: è buono.
Quando è molto valido: è molto buono.
Sì, lo so: sembra che si parli di cornetti algidi, ma di algida c'è solo l'espressione dello sceneggiatore che, quasi corrucciato perché il collega l'ha svangata, sibila il suo taumaturgico è buono con quel retrogusto di mannaggialapupazzalavessiscrittaiostastoria.
Ecco, tutto questo per dire che Santuario di Xavier Dorison e Christophe Bec è molto buono. Leggetelo e corrucciatevi!
 

14 giugno 2008

Noio vulovàn pubblichè...

... en France. 
L'editore Mon journal sta pubblicando la serie Angel's Friends della Play Press. 
Se FBI e Mossad confermeranno, la serie è arrivata almeno al numero 3: quindi, senza saperlo, credo di aver pubblicato il mio primo fumetto Oltralpe. 
So' soddisfazioni. Per festeggiare, Puck e Gnomina hanno aperto una scatoletta di Gourmet De Luxe al filetto di salmone. E comunque, come diceva il sommo poeta*, "chi non ne ha lo vorrebbe" e pure "meglio quello di un pugno".



* Benito Urgu, ma le stesse perle di saggezza me le propinava anche mia nonna Attilia.

10 giugno 2008

Quando tutto torna...


Segnalo ad amici romani e meneghini l'uscita del film Tutto Torna di Enrico Pitzianti nella capitale (Cinema Farnese) e a Milano (Cinema Palestrina) il 12 e 13 giugno. La pellicola è ambientata a Cagliari e alcune scene sono girate in luoghi che conosco bene. 

Di Enrico Pitzianti e del suo lavoro avevo accennato tempo fa, colpito dai suoi film-documentari che per tensione morale ricordano certi lavori di Ken Loach (anche lui proveniente dal genere documentaristico).
Riporto alcune recensioni, in seguito alla prima uscita in Sardegna. 

"...Il tono del film ha un che di commedia amara e si nota maggiormente man mano che il racconto si incattivisce. È un tono inedito nel nostro cinema cosi ridanciano e non ha niente a che fare con un tipo di cinema regionale..."
(Silvana Silvestri -Il Manifesto)

"...Tutto torna non regala una Cagliari da cartolina, ma racconta  una società globalizzata: si va perché si vuole andare, ci si apre ad altre esperienze, si portano nel cuore i ricordi, si torna arricchiti nell'anima..." 
(Simonetta Robiony - La Stampa) 

"...Tutto torna» è il film d' autore sardo più normalizzato che ambisce alla popolarità della commedia - e riesce a strapparci spesso qualche risata ma traccia la mappa di un concetto di metropolitanità che non fa a pugni con lo stare alla periferia del mondo..." 
(Gianni Olla - La Nuova Sardegna)


Tutto Torna 
Prima nazionale: Roma, Cinema Farnese, piazza Campo de' Fiori, giovedì 12 giugno, ore 20.30.
Dal 13 giugno a Milano al Cinema Palestrina.